STRADA PRIMA DELLA CURVA (LA) - CORDONI MARISA

STRADA PRIMA DELLA CURVA (LA)

CORDONI MARISA

LIBRATI

9,00
Acquista da libreria Rinascita

Dettagli

  • Macrosettore: Non-definito
  • Settore: POESIA
  • Data di pubblicazione: 01/10/03
  • Prezzo di listino: 9,00
  • Disponibilità: Disponibile in libreria
  • ISBN: 9788887691184

Quarta di copertina

La precedente raccolta di Marisa Cordoni "Inventarsi un sogno" apparve nel 2000 e questa terza vede la luce a distanza di tre anni che non sono poi molti nella parabola di un poeta poiché, come disse Eugenio Montale nel discorso di Stoccolma, la Poesia è un processo di solitudine e di accumulazione e, sicuramente, questa terza raccolta viene a confermare una vocazione.Vocazione che si manifesta attorno al solo tema dell'Amore che, per essere fondamentale della vita dell'uomo, è l'unico che possa battere non dico la morte ma quel senso di separatezza cui sembra di essere condannati sul pianeta; tema dunque, quello dell'Amore che inevitabilmente esclude tutti gli altri con il rischio, sempre incombente, che la piena del sentimento conduca a una caduta nel sentimentalismo o nella mera registrazione diaristica di una stagione esistenziale. A Marisa Cordoni questo non accade perché le sue parole s'alzano e volano caricate di una straordinaria energia e le immagini si accendono originali e fresche (Il dolore / ha grossi artigli / e graffia l'anima oppure senza averlo considerato / inciampai nel tuo sorriso).Marisa Cordoni vive ad Ascoli Piceno che è, a parer mio, una delle più belle città del mondo ma di essa non v'è mai traccia nella sua poesia, tanto totalizzante è il sentimento che la ispira; sì, è tanto esclusivo questo amore che non lascia posto a niente altro e le sue parole paiono cadere, commosse, in una dimensione atemporale. Si noti, a questo proposito, che una sola volta viene nominata la parola stazione e due volte la parola treno che pure, nella nostra epoca, sono i luoghi e i mezzi elettivi dei dolorosi distacchi ma anche dei festosi arrivi. Solo la parola mare viene pronunciata a più riprese ma il mare non è un luogo, il mare è una presenza e non una situazione storica come la stazione ferroviaria o il treno. Mare dunque come richiamo ancestrale, come inconscia tensione al ritorno nella quiete dell'amnios e, per il resto, le parole di Marisa Cordoni potrebbero essere state dette in qualunque circostanza di tempo e di luogo. Antonio D'Isidoro, prefatore della precedente silloge, acutamente aveva notato, anche se di sfuggita, la vicinanza dell'Autrice ai lirici greci.E corretta l'intuizione di D'Isidoro perché il dettato di Marisa Cordoni, fatte le debite proporzioni, si apparenta a quelli (certo non volutamente né sciennamente) per la semplicità, per il modo diretto di trat tare l'oggetto poetico con parole che, quasi sempre, arrivano immediatamente al bersaglio. E forse è opportuna, adesso a chiusura di questa nota, la citazione di un suo testo: la breve lirica intitolata "Desiderio" che è esemplare di quanto finora detto e cioè semplicità esclusivo intensità e capacità di giungere a un risultato alto (laddove si poteva, invece, slittare nella più trita banalità): Tienimi stretta amore / sento il freddo / della notte che scende / e il desiderio di te / già si è fatto dolore Luciano Roncalli